MONIGA DEL GARDA

Moniga-del-Garda

Moniga del Garda, provincia di Brescia, posizionata lungo le colline moreniche che abbracciano Salò e Desenzano, si affaccia direttamente sulle limpide acque azzurre del Benaco. Come arrivare? Il modo più semplice per raggiungerla: in auto, dall’Autostrada A4 è sufficiente imboccare l’uscita Desenzano e seguire poi le indicazioni per Moniga. Bella e panoramica la strada che, passando per Moniga, congiunge Desenzano e Salò. In treno la stazione ferroviaria più vicina è quella di Desenzano, da cui prendere i mezzi pubblici per raggiungere il cuore di Moniga. Infine, per chi scegliesse l’aereo, l’aeroporto più vicino è il Catullo di Verona.

SPIAGGE MONIGA DEL GARDA

Spiagge libere e balneabili a Moniga del Garda con affitto ombrelloni, sdraio, lettini e servizi per bambini. Animali ammessi. Possibile prenotare tutti i giorni con partenza dalla vostra spiaggia aperitivo o cena romantica in barca al tramonto. Ecco a voi l’elenco completo di tutte le spiagge a Moniga a portata di un clic!

RISTORANTI MONIGA DEL GARDA

Se cercate ristoranti di carne e pesce per una pranzo o una cena veramente prelibata a Moniga del Garda farete centro: osterie e trattorie, pizzerie, agriturismi e locande. Ecco i migliori posti per mangiare bene e spendere poco:

L’Osteria H2O Moniga del Garda, Via Pergola, 10: sofisticato menù di pesce, anche di lago, in cornice raffinata con moderni lampadari lignei e arredi bianchi.

Trattoria al Porto, Via del Porto, 29, Moniga del Garda: menù a base di pesce lacustre in uno spazio curato con soffitti a volta, sedie vestite e terrazza vista lago.

Pizzeria ristorante Antica Astice: Via Cialdini, 10, Moniga del Garda: specialità di mare ed ottime pizze.

Antica trattoria Miravalle, Via Sant’Antonio, 15, piatti bresciani creativi serviti tra lampadine sospese e oggetti vintage in locale con terrazza vista lago.

Il chiosco del castello, Via Don Nalini, Moniga del Garda: ottima scelta per un pranzo degustando una fresca birra.

Pizzeria con terrazza Le Brede, Via del Magone, 13, Moniga del Garda: ottima scelta di pizze e servizio rapido e professionale.

Agriturismo 30, Via Madonna della Neve, Moniga del Garda: piatti tradizionali in un luogo incantato.

Osteria ai Colli, Via dei Colli, 76, Moniga del Garda: specialità spiedo di carne, pesce ed ottimi vini locali.

STRUTTURE RICETTIVE MONIGA DEL GARDA

L’economia del paese si alimenta con il turismo, che conta molte strutture alberghiere, campeggi, residence e servizi vari e funzionali. Molto sviluppate e importanti sono le colture dell’olivo e della vite, accarezzate da un clima ideale. A proposito di vite, non si può non nominare un personaggio fondamentale, Pompeo Molmenti (1852-1928), avvocato, insegnante di storia dell’arte all’ Accademia di Venezia, deputato e, dopo il 1909, senatore del Regno, che nella sua tenuta di Moniga si dedicò con passione all’agricoltura, in particolare alla vite e al vino. Proprio lui, nel 1896, inventò il Chiaretto, un vino rosa chiaro, dal profumo equilibrato di fiori e frutta e dal sapore asciutto, armonico, sapido.

EVENTI MONIGA DEL GARDA

Ogni anno, Moniga celebra il vino con due grandi manifestazioni: in aprile il Palio del Chiaretto, e in luglio la Rassegna del Chiaretto.

Tra gli eventi di Moniga vanno ricordati anche la “Fiera di 1° maggio” e la “Fiera dell’estate“, in maggio, oltre a moltissime altre iniziative e ad avvincenti fuochi d’artificio che si tengono in estate per sorprendere i turisti e allietare la cittadinanza in festa.

Tante anche le sagre e le feste enogastronomiche, le mostre, le esposizioni ed i concerti all’aperto in estate.

CENTRI SPORTIVI E GIOCHI DELLA GIOVENTU’ A MONIGA

Moniga dispone di un campo da calcio a 11 con spalti dove vengono disputate partite amatoriali e partite del campionato junores. L’Associazione Sportiva “US MONIGA” è in casa al campo sportivo e gestisce gli impianti sportivi del Comune di Moniga del Garda.

A fianco del campo una pista di 100 metri e altre attrezzature atletiche. In questo luogo infatti, una volta all’anno le scuole della valtenesi si riuniscono per i “giochi della gioventù” dove giovani di elementari e medie si sfidano in appassionanti e amichevoli gare di atletica.

MERCATO MONIGA DEL GARDA

Ogni Lunedì mattina, zona mercatale e via XXV Aprile, capi di moda e articoli in pelle di alta qualità nonché specialità gastronomiche di vario genere e il famoso Rosé Chiaretto. Tutti i lunedì dalle 08.00 alle 13.00 bancarelle ben assortite di frutta e verdura di stagione, salumi e formaggi, carne e pesce, oggetti per la casa e giochi per bambini.

Negozi aperti tutta estate elenco completo: abbigliamento, agenzie, antiquariato, arredamenti, autosaloni, bar, botteghe, calzature, cartolerie, cappelleria, casalinghi, arredi e ceramiche, coloniali, empori, enoteche, erboristerie, ferramenti, fiorai, gelaterie, intimo, librerie, mercerie, macellerie, noleggi barche, laboratori, gioiellerie ed orificerie, ottica, osterie, outlet, panifici, parrucchieri, pasticceri, pelletterie, pescherie, pizzeria, profumerie, pub, ristoranti, rosticcerie, salumerie, rivendite, tabaccherie, supermercati, vinerie e yogurterie.

MONIGA DEL GARDA E LE VALTENESI

Il territorio della Valtenesi nasce circa 15000 anni fa alla fine dell’ultima glaciazione: in quel periodo si forma lungo la costa una serie di colline disposte a forma di anfiteatro frutto dei depositi morenici lasciati dal ghiacciaio. Le colline moreniche presentano un substrato roccioso prevalentemente calcareo e sabbioso e la loro altezza sul livello del mare non supera i 300 metri . Tra le dorsali si trovano vari ripiani intermorenici un tempo occupati da paludi ma oggi interamente soggetti a colture. La fascia costiera risulta formata ora da zone collinari dall’andamento lineare che digradano dolcemente ora da alte falesie a strapiombo sul lago. Dopo periodi intermedi, in cui il clima si era variamente modificato, attorno all’800 A.C si assiste a un assestamento del clima e di conseguenza dell’assetto vegetazionale che caratterizza il paesaggio fino ai nostri giorni.

Anche il territorio di Moniga presenta queste caratteristiche e nel suo territorio sono riscontrabili alcune zone in cui persistono piante particolarmente interessanti. I boschi più lontani dal lago con ambiente più fresco ed umido sono ricchi di Roverella, Carpino Bianco, Tiglio, Acero e Nocciolo. Nel sottobosco fioriscono Rosa di Natale, Erba Trinità, Bucaneve, Pervinca. I versanti più soleggiati vicino al lago con ambiente più caldo sono caratterizzati dalla presenza di Carpino Nero, Orniello, Carpinella e Acacia. Nel sottobosco Biancospino, Pungitopo e Ginestrella.
Nella zona umida, dove ancora permane l’ambiente paludoso residuo dei laghetti intermorenici, si trovano Ontano, Pioppo Nero, Piante acquatiche come la Cannuccia palustre e la Lenticchia d’acqua.

La presenza dell’uomo nel corso dei secoli ha fortemente modificato il paesaggio naturale dapprima con l’introduzione dell’agricoltura, poi con gli insediamenti edilizi che hanno assai compromesso l’integrità dei luoghi. Tuttavia è possibile ancora ritrovare ambienti in cui vivono piante e fiori spontanei. L’agricoltura ha caratterizzato fin dall’antichità queste zone utilizzate dall’uomo per la coltivazione di viti, ulivi e cereali. Se fino a qualche decennio fa erano numerosi i contadini che coltivavano piccoli poderi da cui traevano tutto il loro guadagno, oggi sono stati sostituiti da moderne aziende agricole condotte da esperti che si giovano delle più moderne tecnologie. Ulivi e viti sono pertanto le coltivazioni più diffuse e offrono prodotti certificati di alta qualità.

IL CHIARETTO DI MONIGA DEL GARDA

Per tradizione i primi grappoli della vendemmia sono destinati alla produzione del Chiaretto, un fragrante rosato, tra i primi vini italiani ad aver ottenuto il riconoscimento della denominazione di origine controllata, il 21 luglio 1967.

La tecnica di vinificazione, intuita in tempi remoti e codificata già nell’Ottocento dal senatore veneziano Pompeo Molmenti, che aveva casa e vigne a Moniga del Garda, ha ricevuto una precisa normativa nel 1962 dal Consorzio Tutela Vini Bresciani.

Per caratterizzare il Chiaretto è indispensabile un parziale contatto del mosto con le vinacce, perché da queste si possano estrarre il colore ed alcune sostanze fondamentali. Se il tempo di contatto è troppo breve, il vino è scialbo, incompleto, di colore non ben definito. Se si eccede, anche per poco, il vino diventa un mezzo rosso impersonale, troppo vinoso, senza particolari caratteristiche. Si capisce quindi che l’uomo debba saper cogliere “l’attimo fuggente” per separare il mosto dalle bucce: di anno in anno questo varia in funzione dell’andamento stagionale e quindi del grado di maturazione e sanità delle uve stesse.

In pochi altri processi produttivi è tanto fondamentale la sensibilità dell’uomo che deve applicare la tecnologia come arte: solo un’antica tradizione ha consentito di svilupparla nel tempo, senza di essa gli apporti tecnici seguenti, per raffinati e moderni, non raggiungerebbero lo scopo. Le moderne tecniche di vinificazione, ed in particolare un accurato uso del controllo della temperature nel corso della fermentazione, consentono di esaltare i profumi intensi di piccoli frutti di bosco e di fiori.

CLIMA MONIGA DEL GARDA

La temperatura mite, influenzata dalla vicinanza al lago e mantenuta dalla conca dei monti, ha favorito nel tempo la coltivazione degli ulivi e della vite e da sempre ha invitato sulle sue spiagge di ciottoli gli amanti delle nuotate e della natura.

Il clima di Moniga, addolcito dalla vicinanza del lago, regala tante belle giornate di sole e temperature sempre miti: le medie di gennaio, il mese più freddo, variano tra una minima di 0 e una massima di 6°C, mentre quelle di luglio oscillano tra i 17 e i 29°C. La stagione più piovosa è la primavera: tra aprile e giugno piove mediamente per 9-10 giorni al mese.

COSA VEDERE A MONIGA DEL GARDA

Ricca di storia, arte e chiese Moniga del Garda offre spunti interessanti per una gita all’insegna della cultura. Sicuramente il Castello è il punto di interesse maggiore ma vi consigliamo vivamente di leggere con attenzione tutte le informazioni di seguito riportate al fine di non tralasciare nulla alla vostra escursione.

CASTELLO MONIGA DEL GARDA

Scivolando sulla strada sinuosa che da Desenzano raggiunge Salò, gustando lungo il percorso la pace della distesa d’acqua, già di lontano il Castello di Moniga del Garda preannuncia l’entrata in paese. Massiccio, dalle mura possenti e la forma rettangolare, il castello risale al X secolo, epoca in cui aveva la funzione di proteggere la popolazione dalle frequenti e distruttive invasioni degli Ungari. La struttura è tutt’ora conservata in maniera ottima: non è mai stato adibito a dimora signorile, ed è riuscito ad evitare gli effetti devastanti degli attacchi nemici.

Tra i borghi fortificati sorti sulle colline gardesane nel X secolo, il castello di Moniga è uno appunto fra i meglio conservati, sia per quello che riguarda la pianta, sia per le strutture murarie. Poiché non vi è mai stata la presenza di un palazzo signorile e mai un signore del luogo vi ha abitato, è corretto definirlo un castello-ricetto (dal latino receptum = rifugio): una semplice aggregazione di case dove la popolazione del villaggio circostante si rifugiava in caso di pericolo, portando con sé quanto necessario al suo sostentamento. E’ dunque una costruzione difensiva di tipo comunale, molto simile a quella di Padenghe e alle altre presenti in Valtenesi. Non solo: è proprio tra i vari castelli della zona che, nel periodo delle invasioni barbariche, si sviluppò un ingegnoso sistema di collegamento grazie al quale, attraverso l’uso di precisi segnali, era possibile avvisare del pericolo da qui fino alla città di Brescia.

Il castello si trova nella parte occidentale dell’abitato, su una leggera altura coltivata a vigneto; non è, come altre costruzioni simili, sul ciglio di una scarpata, ma sulla strada che collega alcuni dei castelli di cui abbiamo parlato. Ed è proprio la sua posizione ben poco strategica, grazie alla quale non ha mai subito assalti e conquiste significativi, che gli ha garantito una così buona conservazione, preservandolo da profonde trasformazioni architettoniche. Fu costruito, come gli altri, per far fronte alle invasioni ungare del X secolo; poi, ormai diroccato, per un certo periodo il castello venne abbandonato. Più tardi iniziarono a stabilirvisi pastori e contadini che possedevano terre nei dintorni: così, da questi accampamenti improvvisati, nacque l’idea di abitare stabilmente il castello. I materiali impiegati nella ricostruzione fanno pensare che le murature siano del XIV e del XV secolo, periodo al quale si fanno risalire tutte le strutture oggi visibili.

CENTRO STORICO MONIGA DEL GARDA

Una volta espugnata Moniga, ci si addentra nel particolarissimo centro del paese, la cui parte più antica si sviluppa su un dosso: un dedalo intricato di piccole strade e una fitta trama di viottoli che parlano dell’epoca medievale della città. Qui ci si imbatte nel cosiddetto Pozzo, il cuore storico del paese, così chiamato perché anticamente, e in realtà fino ad alcuni decenni fa, vi era un pozzo dal quale molte donne attingevano l’acqua per il fabbisogno domestico quotidiano. La zona più moderna di Moniga sfuma tra gli oliveti sino al lago, dove si incontra il caratteristico porto.

CHIESA DI SAN MARTINO MONIGA DEL GARDA

La Chiesa di San Martino, Parrocchiale di Moniga,si trova proprio di fronte al castello ed è una delle più antiche chiese parrocchiali della Valtenesi, consacrata nell’ottobre 1454 e ampliata nel sec. XVIII. Custodisce al suo interno cinque altari: il principale con l’immagine di S. Martino, oltre a quelli di S. Giuseppe, del S. Rosario, del Crocifisso e della Beata Vergine Maria.

CHIESA DELLA MADONNA DELLA NEVE MONIGA DEL GARDA

La piccola chiesa intitolata alla Madonna della Neve sorge, isolata, nella campagna di Moniga, non lontana dal lago. Alti cipressi e un corso d’acqua la fiancheggiano su un lato, alle spalle ha il cimitero comunale, la facciata è rivolta ad est, verso il Garda.

Il suo nome si riferisce al miracolo avvenuto a Roma, sul colle Esquilino, il 5 agosto dell’anno 352. Costruita in stile romanico, risale probabilmente alla seconda metà del XVI secolo: non viene mai citata, infatti, nei verbali delle visite pastorali che il vescovo GianMatteo Giberti compie in Valtenesi tra il 1529 e il 1541. Si può dire, dunque, che si tratta della chiesa romanica più “giovane” fra tutte quelle della Valtenesi.

La facciata, che ha un prospetto a capanna ed è ora senza intonaco, è preceduta da un pronao (loggetta) a pianta quadrata a cui si arriva salendo una breve scalinata. La piccola loggia protegge il portale d’ingresso, intorno al quale si aprono tre finestre che illuminano l’interno. Queste, come il pronao, sono state quasi certamente costruite nel corso del 1800.

Un ingresso secondario si trova sul lato settentrionale della chiesa. Il suo interno si presenta ad aula unica, costituito, cioè, da un solo grande vano e dall’abside. Gli spazi sono straordinariamente proporzionati: l’abside è un quadrato di metri 5×5, l’aula è un rettangolo di metri 10×15. Anche l’altezza è in armonia con le dimensioni della superficie, come lo sono le lesene e gli archi a tutto sesto. Dal presbiterio si passa, da un lato, all’interno del campanile, dall’altro, in una grande sacrestia. Il pavimento di cotto che ricopre l’aula è antico e bello nella sua semplicità; quello dell’abside, invece, è stato collocato in tempi recenti. La decorazione delle pareti risale ai nostri anni e contrasta con lo stile delle parti autentiche ancora visibili. In origine, probabilmente, vi erano degli affreschi, ma sono andati perduti nel XIX secolo, quando la chiesa fu usata come lazzaretto in occasione di un’epidemia di colera e poi, per disinfezione, fu tinteggiata a calce. Nei secoli precedenti anche la peste, come il colera, era stata molto temuta e ce lo ricorda, in questa chiesa, l’altare laterale dedicato a San Nicola, invocato come protettore, dopo San Rocco, durante le pestilenze.

Grazie ai verbali della visita pastorale del vescovo Giovanni Bragadino, sappiamo che nel 1743 questo oratorio, di dimensioni grandi per la Valtenesi, appartiene alla comunità di Moniga e vi si celebra una messa ogni giorno. Nello stesso anno viene benedetta una campana in onore di Sant’Anna Maria Eurosia. Alcuni anni prima, nel 1724, a Moniga si era costruito, per volontà del vescovo, un secondo oratorio, quello della Pergola, dedicato all’Immacolata Concezione.

Oggi la chiesetta della Madonna della Neve, chiamata anche di San Michele, è solitamente chiusa al culto, ma, soprattutto in estate, è utilizzata come chiesa del cimitero

STORIA ED ORIGINI DEL NOME DI MONIGA DEL GARDA

Sul nome Moniga ci sono diverse interpretazioni linguistiche: c’è chi lo ritiene derivante dal toponimo germanico “Morn” (esposto a mattino) e chi lo risale alla presunta presenza di un santuario dedicato alla dea ateniese “Diana Munichia”. Di certo si sa che Moniga è stata abitata fin dall’età del bronzo come si rivela dal sito palafitticolo subacqueo in località “Porto.

Di epoca romana è la lapide votiva dedicata a Benacus, ritrovata fortuitamente durante una ristrutturazione edilizia ed ora conservata presso il municipio. Sull’ara è scritto: Nettuno – Autore- ed a Benaco Sacro- Massimo Coeus – e Faxino Catulus – voto adempirono. Pare essere la più antica iscrizione rinvenuta nella quale compare la parola “Benacus”. Gli studiosi ritengono si tratti, probabilmente, di un ex voto di due pescatori fortunosamente salvatisi dalla furia del lago.

La collina digradante verso il lago è dominata dal castello costituito da una cinta murata sovrastata dal mastio.

Il castello, edificato nel X secolo in funzione anti ungara, ha subito rimaneggiamenti in epoche successive: la struttura attuale visibile risale presumibilmente al XIV-XV secolo. All’interno sono state edificate in tempi recenti civili abitazioni private, mentre il mastio è stato utilizzato come torre campanaria per la vicina parrocchiale.

In seguito, il destino politico di Moniga è rimasto lungamente legato alle vicende della repubblica di Venezia di cui ha condiviso la sorte:tracce di questo passato sono rimaste in campo religioso, dal momento che Moniga, pur appartenendo amministrativamente alla provincia di Brescia, fa capo invece alla diocesi di Verona.
Dai verbali delle visite vescovili emergono notizie relative alla edificazione delle due chiese presenti sul territorio.

In località San Michele si trova la chiesetta in stile romanico dedicata alla Madonna della Neve risalente alla seconda metà del XVI secolo.

La parrocchiale dedicata a San Martino, iniziata a metà del quattrocento e rimaneggiata più volte – l’ultima delle quali a fine settecento – si presenta in stile baroccheggiante e conserva al suo interno, cinque altari e alcune pale dipinte.

Personaggio di spicco nella realtà locale fu il senatore Pompeo Molmenti che diede inizio, intorno alla fine dell’ottocento, alla vinificazione del “Chiaretto”, caratteristico vino locale, per la promozione del quale – unitamente all’ottimo olio d’oliva del Garda – si tengono a Moniga del Garda, significative manifestazioni fieristiche nei mesi di marzo, aprile e luglio.

Di Molmenti rimane a Moniga l’antica dimora, già Palazzo Brunati, portatagli in dote dalla prima moglie e affrescata da pittori veneziani amici del senatore. Ora l’edificio di proprietà della famiglia Bertanzi viene parzialmente messo a disposizione del pubblico durante alcune manifestazioni estive dedicate a Momenti ed al vino Chiaretto.

Caratteristico è il nucleo più antico del paese in località “Pozzo”, dove, passeggiando lungo strette viuzze, è possibile scorgere scorci di lago o particolari architettonici di un certo pregio, pur senza sfarzo.

PARCHEGGI MONIGA DEL GARDA

Cerchiamo di aiutarvi elencandovi tutti i parcheggi gratuiti ed a pagamento a Moniga del Garda al fine di agevolare la vostra sosta sopratutto nei periodi di grande affluenza turistica.

Parking Via Mazzane, 7, Moniga del Garda.

Parcheggio del Centro, Via Pompeo Molmenti, 18, Moniga del Garda.

Parcheggio Centro Commerciale, Via San Giovanni, 26, Moniga del Garda.

Parcheggio del Castello, Via Castello I, Moniga del Garda.

Parcheggio Camping Fontanelle, Via del Magone, 13, Moniga del Garda.