TORRI DEL BENACO

Torri del Benaco

A circa 40 chilometri da Verona, sponda veronese del lago di Garda, troverete il comune di Torri del Benaco. Come arrivare a destinazione? In auto: autostrada A4, uscita Peschiera; proseguire in direzione Lago di Garda – Malcesine lungo la Gardesana orientale. Autostrada A22 uscita Rovereto o Affi; proseguire in direzione Garda – Lago di Garda, lungo la Gardesana orientale. E’ inoltre ben servito sia dalla stazione ferroviaria di Peschiera, che dall’aeroporto di Verona Villafranca. La posizione è davvero strategica, infatti da qui è possibile raggiungere tutte le località che costellano le rive del Benaco, prima tra tutte Maderno, sulla sponda bresciana, grazie a un servizio di traghetto per passeggeri, auto e bus.

SPIAGGE TORRI DEL BENACO

Elenco completo di tutte le spiagge a Torri del Benaco pubbliche, libere, private ed attrezzate. Servizio noleggio ombrelloni, lettini e aree giochi bambini. Possibile prenotare feste, aperitivi e cene romantiche in barca tutti i giorni d’estate. Scopri con un clic tutte le spiagge di Torri del Benaco.

EVENTI TORRE DEL BENACO

L’evento tradizionale più importante che si tiene nella zona è la “Regata delle bisse”, regata rimiera organizzata dalla Lega Bisse del Garda e ripetuta ogni anno tra giugno e agosto. Le bisse sono tradizionali imbarcazioni da voga alla veneta, e quella vincitrice viene premiata con la bandiera del lago. Un’altra manifestazione estiva, che si tiene per la precisione nel mese di giugno, è “Le strade di Torri ai pittori”, durante la quale decine di pittori si ritrovano nelle vie del paese e sul lungolago per immortalare la bellezza del paesaggio e il fascino del borgo.

Infine, negli ultimi giorni di settembre, si svolge la “festa dell’apnea”, con gare di apnea, esibizioni, concorsi di fotografia subacquea e molto altro ancora.

Sempre nel periodo estivo oltre al tradizionale appuntamento di ferragosto con gli immancabili fuochi d’artificio tante sagre, mercatini, feste enogastronomiche con specialità e selezione di prodotti locali, musica ed attività per i bambini, manifestazioni culturali, artistiche e mostre. Le manifestazioni sportive si svolgono sia a lago che nell’entroterra insomma di eventi non ne mancano proprio mai.

MERCATO E NEGOZI TORRI DEL BENACO

Appuntamento fisso tutti i Lunedì mattina, orario dalle 08.00 del mattino sino alle 13.00 del pomeriggio, nel centro storico del paese. Tante bancarelle alimentari ed esposizioni. Dalla frutta alla verdura, salumi e formaggi nostrani, pesce fresco, abiti, utensili e fiori.

Negozi aperti tutta la settimana nel periodo delle vacanze estive: abbigliamento, agenzie, antiquariato, arredamenti, autosaloni, bar, botteghe, calzature, cartolerie, cappelleria, casalinghi, arredi e ceramiche, coloniali, empori, enoteche, erboristerie, ferramenti, fiorai, gelaterie, intimo, librerie, mercerie, macellerie, noleggi barche, laboratori, gioiellerie ed orificerie, ottica, osterie, outlet, panifici, parrucchieri, pasticceri, pelletterie, pescherie, pizzeria, profumerie, pub, ristoranti, rosticcerie, salumerie, rivendite, tabaccherie, supermercati, vinerie e yogurterie.

RISTORANTI TORRI DEL BENACO

Tanti, tipici e caratteristici, di carne e di pesce ma sopratutto con una cucina che lascia il segno. Trattorie ed osterie tipiche gardesane, locande e taverne, pizzerie e ristoranti di prim’ordine. ecco a voi l’elenco dei migliori ristoranti a Torri del Benaco che consigliamo sia per qualità dei piatti che per un cordiale servizio.

La Trattoria da Carlo e Davide, Via Gardesana, 2, Torri del Benaco, il piatto forte è la trota salmonata ed il pesce di lago.

Osteria la Barchessa, Lungolago Berto Barbarani, 6, Torri del Benaco, specialità pesce e ottima scelta selezione vini.

Pizzeria e Ristorante alla Grotta, Corso Dante Alighieri, Lungolago Barbarani, 57, Torri del Benaco, panoramico sul lungolago, ottima la carne e la pizza.

Ristorante da Carlo, Piazza Umberto I,Torri del Benaco, con veranda vista lago ed una cucina veramente all’altezza per il pesce di lago con una lista vini davvero meritevole.

Ristorante Miralago, Corso Dante Alighieri, 35, dove la cucina è poesia, servire bene è una buona lettura della poesia. Provare per credere, vista lago.

Pizzeria alla Rotonda,  Vicolo Fosse, 9, Torri del Benaco dove la pizza soddisferà tutti i gusti accompagnata da una fresca birra, servizio veloce e cordiale.

Ristorante da Viola, Via Gardesana, 186, Torri del Benaco, ebbene si, lasciatevi stupire dal buon cibo ed il buon bere della padrona di casa in un locale dai mille colori e sapori.

CLIMA E METEO A TORRI DEL BENACO

Non c’è un vero e proprio momento migliore dell’anno per scegliere di visitarla: la vicinanza al lago comporta sì una notevole umidità nell’aria, ma il clima è piuttosto piacevole per la sua azione mitigatrice. Le temperature minime si toccano a gennaio, quando scendono sino a -2°C per non salire oltre i 5°C, mentre i mesi più caldi sono luglio e agosto, con temperature comprese tra 17°C e 28°C. I mesi più piovosi sono maggio e agosto, ma questo non deve scoraggiare i turisti più decisi: sotto il riparo di un ombrello efficiente, la pioggia che saltella sul pelo argenteo dell’acqua crea un’atmosfera sublime e surreale.

COSA VEDERE A TORRI DEL BENACO

Nel cuore della Riviera degli ulivi, lì dove il monte Baldo addolcisce il suo pendio per allungarsi in Punta San Vigilio, sorge questo antico borgo di pescatori: gli scorci di rara bellezza danno l’illusione di trovarsi in un mondo nuovo, ma in realtà il paese è tra le località turistiche meglio attrezzate e più agevolmente raggiungibili della zona. Il centro trasmette un fascino particolare, con il porticciolo, la piazzetta brulicante di turisti e persone del luogo, le viuzze sinuose, i vecchi edifici dai ridenti colori veneziani.

CASTELLO SCALIGERO TORRI DEL BENACO

Quando, nel I sec. a. C., le legioni romane occuparono la costa veronese del Benaco, la loro prima preoccupazione fu di fortificare le posizioni strategiche, tra cui Torri, a metà strada sullo rotta lacustre Peschiera-Riva. Con molte probabilità Torri divenne quindi un castrum, sede di guarnigione, e, grazie ad una strada che scavalcava lo collina di Albisano, fu collegata con l’entroterra. Alcuni fanno risalire al periodo romano l’attuale torre ovest del castello, nettamente distinta dalle oltre due quanto a tecnica costruttiva; secondo altri autori, invece, risalirebbe ai primissimi anni del X sec., con lo presenza a Torri di Berengario I, re d’Italia. Costui, allo scopo di difendere gli abitanti dalle scorrerie degli Ungari, che in quei tempi funestavano la Pianura Padana, fece restaurare il maniero e costruire le mura, resti delle quali sono ancoro visibili tra la strada Gardesana e il centro storico; a Berengario è pure attribuito la torre che porta il suo nome, in piazzo della Chiesa. Il castello fu quindi ristrutturato da Antonio dello Scala, l’ultimo signore scaligero, il quale nel 1383 affidò i lavori a un certo Bonaventura Prendilacqua, come si legge su una lapide murata nel lato ovest dello torre «romana». Ma le nuove fortificazioni non impedirono che anche Torri fosse investita dalle truppe dei Visconti di Milano, che la espugnarono dopo solo sei giorni di assedio: ormai le artiglierie avevano reso inutili le vecchie mura a cortina. Quindi, subentrati poco dopo i Veneziani (1405), il castello si ovviò verso un lento ma inarrestabile declin o, che culminò nel sec. XVIII con l’abbattimento della cinta muraria più esterna per far posto all’attuale serra di agrumi. Quando, nell’inverno del 1980, un gruppo di volonterosi diede un’occhiata all’interno dell’ area del costello, lo spettacolo che si offrì loro era desolante: macerie dappertutto, infissi cadenti e la limonàra quasi in abbandono. Da qui partì l’idea di riportarlo o nuova vita, avviando un’opera di pulizia e quindi di restauro, che venne affidato all’arch. Arrigo Rudi. Grazie poi alla collaborazione dell’amministrazione comunale e all’entusiastica partecipazione della popolazione, nel 1983 venne inaugurato il Museo de! Castello Scaligero.

La maggiore attrazione è certamente lo serra di agrumi, risalente al 1760 e praticamente l’unica aperta al pubblico su tutto il lago. Nelle sale sono illustrati aspetti della cultura materiale di Torri e di tutto l’Alto Garda in generale: vi è una sezione dedicata all’olivicoltura con la ricostruzione, con le parti in pietra originali, di un torchio per olive; una è riservata alla pesca, con ben tre sale; un intero piano dell’edificio museale è dedicato alle incisioni rupestri del lago di Garda; in una sala poi possiamo ammirare un pregevole plastico del centro storico di Torri, come doveva presentarsi fino agli inizi del nostro secolo, mentre due grandi mappe settecentesche ne illustrano il territorio; infine, un piccolo orto botanico ospita tutte le principali piante della costa e dell’entroterra gardesano.

All’interno del Castello è possibile visitare un piccolo museo, le cui sale contengono oggetti e incisioni che forniscono interessanti curiosità sulla storia e la cultura del luogo. La sala della pesca, ad esempio, è la prima sala mussale italiana dedicata alla pesca in acque interne: raccoglie reti antiche, una gondola piana del Garda e tutte le vecchie attrezzature usate dai pescatori di un tempo.

PORTO TORRI DEL BENACO

Il porto era, un tempo, il centro economico del paese: nella conca attraccavano i barconi da trasporto per una tappa intermedia tra Desenzano e Riva del Garda; in più vi erano ospitate le “bisse”, le caratteristiche imbarcazioni dei pescatori gardesani. Sul lato nord del porto il Palazzo della Gardesana controlla dall’alto il viavai: è la sede del Consiglio della Gardesana dell’Acqua, una federazione composta da dieci comuni che, durante il dominio di Venezia, si impegnava a contrastare il contrabbando sul lago.Il Consiglio aveva la sua Cappella nella vicina chiesetta della S.S. Trinità, che conserva ancora affreschi dei secoli XVI-XV. Il molo, dalla forma a conchiglia, risale all’epoca romana.

CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO TORRI DEL BENACO

La settecentesca chiesa dei Santi Pietro e Paolo sorge sull’area della precedente chiesa parrocchiale di epoca romanica, dedicata agli stessi santi e demolita nel 1719 per consentire l’edificazione dell’edificio attuale. I lavori di costruzione presero avvio nello stesso 1719 ed ebbero compimento nel 1769. Il nuovo edificio fu consacrato in data 4 ottobre 1812 dal vescovo Innocenzo Liruti (1807-1827). Esternamente l’edificio si presenta con facciata a capanna in stile neoclassico. Orientamento ad occidente. Torre campanaria addossata al fianco settentrionale del presbiterio. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, presbiterio quadrangolare rialzato di due gradini, concluso con il coro a sviluppo poligonale a cinque lati; lungo i fianchi della navata quattro cappelle accolgono l’altare di S. Filippo Neri e l’altare della Madonna del Carmine, sul lato settentrionale, l’altare di S. Antonio Abate e l’altare della Madonna del Rosario, sul lato opposto. I prospetti interni sono ritmati da lesene con fusto decorato con scanalature e capitelli compositi su cui s’imposta l’alta trabeazione sommitale; opere pittoriche e statue con nicchie decorano le pareti; al centro della parete absidale è posta la pala d’altare raffigurante la “Madonna con bambino fra i Santi Pietro e Paolo”, opera del pittore bresciano Sebastiano Aragonese. L’aula è coperta da due ampie volte a vela, ornate con motivi ornamentali a finti stucchi, in cui sono dipinte le scene del “Salvataggio di S. Pietro” e “L’Angelo che abbatte gli idoli”, opera del pittore veronese Felice Cappelletti; di Gualfardo Lipella è invece il dipinto del “Trionfo della Fede” che decora la volta del presbiterio. Copertura a due falde con travature lignee portanti e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione interna è realizzata in lastre di marmi policromi.

Merita di essere visitata la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, edificata agli inizi del 1700 sulle rovine di una chiesa precedente e custode di antichi altari barocchi in marmo. Da ammirare sono le pale del Cignaroli, del Rotari e del Brentana, mentre le statue dell’interno sono opera di Michelangelo Speranza. Notevole è infine l’organo, costruito nel 1745 da Angelo Bonatti.

STORIA TORRI DEL BENACO

Le origini di Torri del Benaco si perdono nella notte dei secoli. I primi segni della presenza dell’uomo sono da far risalire al 2000 circa a.C.: nel 1978, durante scavi nel centro storico furono rinvenuti frammenti in ceramica decorata e oggetti in selce attribuibili all’età del bronzo e negli anni ’60 vennero trovate tracce di un antico insediamento palafitticolo. Altre testimonianze della presenza umana di quel periodo sono le numerose incisioni rupestri, raffigurazioni di notevoli dimensioni incise su lastre di pietra. Torri (Tulles) entrò a far parte dell’Impero romano verso la fine del I sec. a.C.: lo conferma il rinvenimento di monete di età imperiale e molti toponimi ancora esistenti come Le Sorti (sortes) e Il Salto (saltus); lo dimostrerebbero soprattutto la torre ovest del Castello e l’impianto urbanistico del porto e del Trincerò, nella parte nord del centro storico.
Dopo la caduta dell’impero romano, dilagarono le popolazioni dei Goti, poi dei Longobardi e dei Franchi e agli inizi del x sec. penetrarono gli Ungari.
Perciò l’allora re d’Italia Berengario I°, che nel 905 giunse e si fermò a Torri, fece erigere la cinta muraria di cui rimangono ampi resti e la Torre di Berengario, ora in piazza della Chiesa.
A Torri datò 6 diplomi con i quali volle ricompensare con donazioni coloro che lo avevano aiutato contro Ludovico III di Borgogna. All’inizio del I millennio Torri godeva di un’importanza strategica e di una certa rilevanza politica essendo sede del Consiglio della Gardesana. Nel XII secolo la sponda veronese del Garda vide passare le truppe del Barbarossa; a questo stesso periodo risalgono la Chiesa di San Giovanni, nei pressi del vecchio cimitero, la Chiesa della Trinità, al porto, e San Gregorio a Pai. Con l’avvento degli Scaligeri a Verona, a Torri  vennero rafforzate le difese del porto, creando una darsena fortificata e innalzato il Castello voluto da Antonio Della Scala, sulle rovine di una struttura preesistente, uno dei fortilizi più importanti di tutto il Garda. Attualmente ospita un interessante Museo etnografico, con gli aspetti più caratteristici della cultura locale e sul lato meridionale una serra di agrumi. Ma l’allestimento di tutte queste difese non impedì la guerra tra i Visconti e i Da Carrara che si alternarono nel dominio della sponda del lago, fino al dominio della Repubblica di Venezia (1405) durante la quale Torri divenne sede della Gardesana dall’Acqua, federazione di 10 comuni con compiti di repressione del contrabbando e di ripartizione degli oneri fiscali.
Il Consiglio della Gardesana dell’Acqua era ospitato nell’ala del palazzo ora occupata dall’albergo Gardesana un tempo dei nobili Calderini ed era presieduto dal Capitano del Lago. Tra i torresani che assolsero a tale compito ricordiamo Giovanni dei Menaroli (1380). Nel ‘5 -‘600 ci furono devastanti pestilenze che dimezzarono la popolazione di Torri; per contrastare il flagello gli appestati venivano raccolti vicino alla chiesa di San Giovanni e nel monastero annesso alla Chiesa di San Faustino. Un interessante raffigurazione di Torri di questo periodo lo troviamo in un affresco nella Chiesa di Sant’Antonio, sulla strada che porta alla contrada di Coi: il paese, cinto dalle mura medioevali è rappresentato con il castello scaligero a sud e la Chiesa parrocchiale a nord, prima dell’ampliamento settecentesco, con un piccolo campanile addossato.
Troviamo numerose informazioni sulla vita quotidiana dei pescatori e dei contadini del piccolo centro di Torri nel XVIII sono riportate nel libro che contiene i verbali delle sedute della Vicinia, l’assemblea dei capifamiglia che si radunavano per trattare gli affari. Nel 1797 i soldati di Napoleone sbarcarono a Torri e non mancarono scontri tra austriaci e napoleonici.
Nelle acque del lago, di fronte a Pai, una flottiglia austriaca mise in fuga i francesi. Dopo le razzie fatte dalle truppe napoleoniche, le nostre zone furono interessate dalla carestia, da freddi eccezionali, da siccità, da malattie.
A fine ‘800 giunse sicuramente a Torri l’eco delle guerre d’indipendenza combattute nel basso lago e delle imprese garibaldine, in cui si distinse anche il botanico torresano Gregorio Rigo, e nel 1866 anche Torri entrò a far parte del Regno d’Italia. L’attività prevalente era la pesca e la coltivazione degli olivi ma si lavorava anche nelle serre di agrumi e nelle cave di marmo. Tra i personaggi di spicco in questo periodo ricordiamo mons. Giuseppe Nascimbeni (Beato), nato nel nostro paese.

LA SERRA DEI LIMONI A TORRE DEL BENACO

Secondo la tradizione gli agrumi furono introdotti sul Garda nel sec. XIV ad opera dei frati francescani. Le prime limonàre sorsero sulla sponda bresciana, per lo più nei territori di Gargnano e di Limone, ma non mancavano neppure sulla costa veronese, dove il centro principale di questa coltura era Torri. Il Garda, con i suoi 46° di latitudine nord, rappresentò in passato la zona più settentrionale al mondo in cui si coltivavano gli agrumi a scopo commerciale.

Ciò fu consentito non solo dalle favorevoli condizioni climatiche, ma pure dal complesso lavoro di copertura invernale che permetteva alle piante di superare indenni anche inverni molto rigidi. La limonàra viene chiusa con assi e finestre verso la fine di novembre – per tradizione nei giorni attorno alla festa di S. Caterina, il 25 novembre – e scoperta con l’arrivo dei primi tepori primaverili. Quando la temperatura è particolarmente rigida, come negli ultimi inverni, i giardinieri accendono dei fuochi all’interno, evitando così che il gelo distrugga in poco tempo tutto il lavoro realizzato nell’arco dell’anno, dalla vangatura alla concimazione, dall’irrigazione alla potatura.

L’accesso alla nostra serra è reso possibile da un ponticello di legno, sospeso sopra una grande vasca, ora adibita a stagno, ma un tempo utilizzata come riserva d’acqua per l’irrigazione. L’acqua era distribuita alle piante tramite canali di tufo, da dove, con l’ausilio di due assi poste ad angolo retto, l’acqua veniva fatta defluire alla base delle piante. Ciascuna di queste gode di un’area di circa 20 mq, detta campo o campata, compresa tra un pilastro e l’altro: ciò vale per i limoni e gli aranci; nei pressi delle finestre troviamo invece i cedri, disposti a spalliera, ed alcuni mandarini. Le piante di limoni, che possono raggiungere anche i 7-8 mt di altezza, sono sostenute da lunghe antenne di castagno, fissate in alto ai cantér: tali antenne non sono infisse nel terreno per non recare danno alle numerosissime piccole radici superficiali.

La prima fioritura si ha in maggio e poi continua fino a giugno – luglio, ed anche in agosto. Una pianta in piena attività può fornire in un anno anche 2 -3000 limoni: questi, una volta spiccati, venivano in passato scelti e suddivisi secondo la grossezza, incartocciati e poi disposti in casse di legno, pronti per essere portati ai porti di Torbole, Bardolino o Desenzano, da dove prendevano la strada del nord Europa, di Venezia o di Milano. Il periodo d’oro dell’agrumicoltura benacense si ebbe nel sec. XVIII, periodo a cui risale anche la nostra serra, fatta costruire da Zeno Zuliani nel 1760, dopo l’abbattimento della seconda cinta muraria e l’interramento del fossato.

Il declino di questa attività si ebbe già a partire dal secolo scorso, sia per la comparsa della gommosi, malattia letale per queste piante, sia per la raggiunta unità d’Italia e la conseguente abolizione dei dazi d’importazione per i frutti provenienti dal Sud, sia per la scoperta (1890 circa) dell’ acido citrico sintetico. Alcune annate particolarmente rigide (1905, 1929, 1985) dettero poi il colpo di grazia a tale coltura, che ora sopravvive in poche serre sulla sponda bresciana e, sulla sponda veronese, in quelle del Castello di Torri e della Villa Brenzoni a S.Vigilio.

PARCHEGGI TORRI DEL BENACO

Dove parcheggiare a Torri del benaco? elenco dei parcheggi principali sia liberi che a pagamento.

Parcheggio gratuito Torri del Benaco Via A. Dall’ Oca Bianca

Parcheggio a pagamento Via Gardesana, 60, Torri del Benaco

Parcheggio gratuito di Albisano, Via Volpara, 11 e Via S. Zeno 16

Parcheggio a pagamento Gardesana, Via Gardesana, 28, 37010 Torri del Benaco 

Parcheggio moto  Via Gardesana, 102, Torri del benaco

Parcheggio Interrato, Via G. Mazzini, 23, Torri del Benaco