PESCI LAGO DI GARDA

La fauna del lago di Garda è molto ricca e varia, si pensi che nelle nostre acque dimorano stabilmente circa 28 specie di pesci ed è con piacere chi vi forniremo l’elenco completo e dettagliato di tutti i pesci presenti nel lago di Garda! Vivono nella fascia litoranea (pesci litoranei) e nelle acque aperte (pesci pelagici), la differenza principale tra le due categorie sta nel fatto che i pelagici in virtù della minore competitività che regna nelle acque aperte possono meglio sfruttare le poche riserve alimentari presenti, in queste acque si hanno pesci che si cibano di fitoplancton e gamberetti e altri pesci che predano i primi, si forma così una catena alimentare ristretta che favorisce lo sviluppo fisico e qualitativo dei pesci.

Mentre i pesci litorali sono di contro più piccoli e meno pregiati in quanto vivono in un’ambiente più ricco di sostanze nutritive ma anche più competitivo e con una maggiore probabilità di divenire a loro volta predati da altri pesci. Conseguentemente sulle coste dove si immergono i sub è abbastanza difficile vedere pesci di grosse dimensioni. Ci saranno pesci pericolosi? 

ELENCO COMPLETO DEI PESCI NEL LAGO DI GARDA DALLA A ALLA Z

Il Benaco, questa immensa distesa d’acqua blu che ricopre tre regioni, deve essere tutelata: il rispetto dell’ambiente lacustre e delle sue acque è fondamentale per la vita e la riproduzione dei pesci!

Sono sopratutto i pezzi di plastica il gran problema: possono restare nella gola degli animali o ostruirne il tratto digerente, e di conseguenza bloccare le vie respiratorie e impedire l’assunzione di cibo. Se giovani esemplari rimangono impigliati nella plastica possono sviluppare danni alla pelle o malformazioni durante la crescita.

ALBORELLA LAGO DI GARDA

L’alborella (Alburnus alburnus), appartenente alla famiglia dei Ciprinidi, è un pesce di piccole dimensioni, raramente raggiunge i 15 cm. E’ pressoché ubiquitario nelle acque a debole corrente ed in quelle stagnanti. Gli esemplari che vivono in acqua corrente sono generalmente più piccoli ed affusolati di quelli che abitano i laghi. Il suo aspetto è caratterizzato dal dorso di colore grigio con sfumature verdi mentre l’addome è bianco argenteo. La sua bocca è obliqua con la mandibola prominente. Vive a frotte in riva al lago dalla primavera all’ autunno mentre nella stagione più fredda si trasferisce in profondità. L’alborella costituisce nel lago uno dei primi e più importanti anelli della catena trofica in quanto si ciba prevalentemente di zoo e fito-plancton. La deposizione delle uova avviene nei mesi di giugno e luglio, durante le ore notturne e presso la riva del lago. Nel passato i pescatori, per favorire la deposizione delle uova delle alborelle immergevano lungo le rive del lago, prospicienti i centri abitati, delle fascine. L’alborella è spesso usata dai pescatori come esca viva per la cattura dei pesci più grandi.Questo tipo di pesce è tradizionalmente cucinato, fritto nell’olio, nelle sagre paesane dei borghi lacustri.

ANGUILLA LAGO DI GARDA

L’anguilla è un pesce vertebrato, il cui scheletro ha una lunghezza media di circa 1 m. Ha il corpo allungato serpentiforme, rotondeggiante davanti e schiacciato dietro. Ha un’unita pinna dorsale molto lunga e non ha pinne ventrali. Ha una bocca grande con piccoli numerosi denti. Gli occhi sono piccoli. La colorazione varia con la maturità dell’animale: nell’individuo immaturo (anguilla gialla) la porzione dorsale è bruno-olivastra o bruno-grigiastra, mentre quella ventrale è argentea o argentea-giallastra; nel soggetto maturo (anguilla argentea) il dorso è grigio-verde scuro, mentre i fianchi ed il ventre sono argentei.

BARBO COMUNE LAGO DI GARDA

Descrizione: I barbi hanno un corpo abbastanza slanciato, con la bocca che ha l’apertura sulla parte ventrale, che è provvista di due paia di vistosi barbigli, più piccoli gli anteriori e di poco più grandi i posteriori. Anche il corpo presenta una forma notevolmente slanciata che gli conferisce il caratteristico aspetto. La tecnica più utilizzata per il barbo è la pesca alla passata, con esche naturali (in primo piano il bigattino). Una leggera pasturazione può essere utile e occorre allestire lenze che lavorino molto vicino al fondo. Tuttavia, sono sempre più numerosi gli sportivi che lo insidiano con tecniche da fondo, e specialmente con il legering.Come esca, si usano i bigattini o i piccoli vermi rossi di letame. tra le esche artificiali, efficace risulta la camolera, una catena di cinque o più artificiali che era il fondo grazie a un piombo finale di 25 o più grammi, a seconda della velocità della corrente. Abbastanza frequenti, inoltre, sono i casi in cui si cattura un esemplare durante la pesca a spinning, con mirrow o cucchiaini rotanti. Gli ittiologi spiegano questo comportamento anomalo (il barbo non è un predatore) con il forte spirito territoriale di questo pesce.

BOTATRICE LAGO DI GARDA

La bottatrice  (Lota lota) è un pesce della famiglia dei Gadidi, l’unico a risiedere in acque dolci. E’ nota nella zona del Lago Maggiore anche con la denominazione dialettale “butrisa”. Ha il corpo allungato ricoperto da squame molto piccole. E’ facilmente riconoscibile per la presenza di due pinne dorsali di cui, quella anteriore, è molto sviluppata. Anche la pinna anale è molto allungata. Ha tre barbigli, uno sulla mandibola e due anteriori alle narici. Il suo colore tende al grigio verdastro sul dorso con macchie intensamente colorate anche sulle pinne; il ventre è giallastro. La lunghezza media è di 40-50 cm. Questo pesce vive nelle acque fredde e profonde del lago ma in primavera e nelle notti piovose si avvicina alla riva in cerca di cibo. E’ un pesce notturno, è un predatore vorace di altri pesci, di molluschi, larve e crostacei. Depone le uova in inverno nelle acque gelide dei fondali.Una particolarità di questo pesce consiste nel fatto che se mangiato deve essere cotto in modo adeguato perché soprattutto nelle carni del suo fegato si possono trovare dei parassiti trasmissibili all’uomo.

CARASSIO LAGO DI GARDA

Il carassio è della famiglia dei ciprinidi ha un corpo molto affusolato nella giovane età mentre nell’età adulta presenta un corpo tozzo è un po’ goffo. Il corpo è ricoperto di squame  di colore giallo oro con riflessi metallici  le pinne vanno nel rosso . Originario dell’Europa Centrale, in Italia, è una specie alloctona. Essendo una specie invasiva e con una capacità di adattamento agli ambienti ostili molto elevata, cioè ambienti con scarsa ossigenazione e con poca alimentazione, si è riprodotto in maniera esponenziale ed ha invaso la maggior parte delle acque interne. Infatti lo possiamo trovare ovunque anche nelle acque stagnanti e nei rami di fiumi morti. Le abitudini alimentari sono pressoché onnivore anche se preferisce insetti residui vegetali e invertebrati. La sua voracità è molto apprezzata dai chiaristi mentre Diventa molto fastidioso per i pescatori di carpe e tinche. Questa prerogativa di mangiare molto voracemente tutto quello che gli capita ha creato non pochi problemi con l’introduzione di questo pesce nei fiumi. Esso è entrato in competizione con i pesci autoctoni, a volte, con conseguenze molto disastrose come l’estinzione di alcune specie. Da mangiare non è molto buono, perchè molto spinoso ed ha un sapore “di terra”. In alcune zone dell’Europa orientale, è comunque molto apprezzato.

CARPA LAGO DI GARDA

La forma selvatica della carpa comune si ritiene originaria della Persia, dell’Asia Minore e della Cina. In Europa la specie è stata introdotta molti secoli fa per l’alimentazione, nonostante non possieda carni saporite, per la sua straordinaria capacità d’adattamento. E stata inoltre introdotta nei laghi artificiali per la pesca sportiva
Oggi, anche a seguito di ripopolamenti, è possibile trovarla nella quasi totalità delle acque dolci temperate. Il corpo della carpa è lungo, ovoidale, con dorso convesso poco sopra la testa. La bocca è protrattile, munita di 4 barbigli carnosi. La pinna dorsale è lunga, le altre sono robuste. La coda è forcuta. La livrea è bruno-verdastra con riflessi bronzei su dorso e fianchi, giallastra sul ventre. Di lunghezza variabile tra i 30 e i 60 centimetri e peso solitamente compreso tra i 3 e i 35 chili. Eccezionalmente può raggiungere e superare i 40 chili di peso e i 120 centimetri di lunghezza. Si tratta di un pesce estremamente longevo e si stima possa arrivare a 40 anni di età.

La carpa è uno dei pesci d’acqua dolce più insidiati dai pescatori sportivi a causa delle grandi dimensioni che può raggiungere e della strenua resistenza che oppone alla cattura. Data la non eccelsa qualità delle carni gli esemplari catturati vengono in genere liberati con ogni cura. Si pesca soprattutto con la tecnica della pesca a fondo che in questo caso prende il nome di carpfishing utilizzando una varietà di esche, in genere vegetali, che vanno dal mais alla cosiddetta “polenta” alle più recenti e tecnologiche come le “boilies”. Importante è abituare il pesce alla nuova esca gettando nel luogo prescelto grosse quantità dell’esca che si impiegherà qualche giorno prima dell’effettivo inizio della pesca. Con questo sistema si può far abboccare la carpa a qualsiasi esca.

CARPIONE LAGO DI GARDA

Il carpione (Salmo trutta carpio) è un salmonide che vive solo nel lago di Garda e appartiene alla numerosa famiglia dei salmoni, delle trote e dei salmerini. O per meglio dire, viveva in grandi quantità fino agli anni Settanta nelle acque più profonde del lago, a 200 metri addirittura. Da questi abissi lacustri risaliva in alcuni periodi dell’anno, per la frega, cioè per la riproduzione: in luglio, agosto e in dicembre, gennaio. Ricercava le zone del lago più adatte (le freghe, appunto) dove i fondali erano puliti e ghiaiosi, con rilievi utili alle femmine per sfregarsi e quindi per spargere le uova, che poi i maschi ricoprivano con il loro seme e fecondavano. Si pescavano con due reti diverse: una rete di profondità che si calava e si salpava dalle barche, il reù; e una rete che si calava in acqua ma che si trascinava poi dalla riva (il reèt). La rete doveva essere adagiata lentamente ma esattamente lungo le strisce di frega sui fondali e, per calcolare esattamente posizione e distanze, un pescatore gesticolava dalla riva, aiutandosi con il cappello, fino a quando la barca a remi – la bissa – non era perfettamente allineata lungo la frega. Per fare questo lavoro occorreva la forza di molti pescatori che tiravano tutti insieme. Oggi il pescato di un giorno si recupera, invece, quando va bene nell’arco di un anno. E il carpione è diventato un mito, una chimera. Ogni tanto un esemplare incappa casualmente in un volandino per la pesca dei coregoni e allora si può gustare questo pesce straordinario. Ma ci sono giovani pescatori sul lago che non ne hanno mai pescato uno. I vecchi pescatori affermano che i carpioni non si vedranno mai più nel Garda, perché a causa dei cambiamenti climatici l’acqua è più fredda di un tempo.Ma anche perchè la strada che costeggia il lago, la gardesana, non frana più nel lago come un tempo, e quindi non si formano più i canaloni che “ripulivano” le pareti del lago formando habitat utili per la frega; ma soprattutto lamentano che nessuno si è preoccupato di fare il ripopolamento artificiale, come è stato fatto per il coregone.
I ricercatori hanno un altro punto di vista. Il responsabile della scomparsa del carpione secondo loro sono le specie alloctone introdotte nel Garda negli anni passati (il coregone, la trota, il carassio, la carpa, il pesce gatto, il persico, e la pericolosa bottatrice, che si nutre delle uova del carpione): questi pesci sottraggono cibo al carpione; ma non solo, secondo i ricercatori i pescatori hanno pescato troppo senza lasciare ai carpioni il tempo per la riproduzione. In effetti il carpione raggiunge la maturità sessuale a tre anni nel maschio e a quattro nella femmina, nel corso dei quali si nutrono, si muovono nel lago – benchè a grandi profondità – e rischiano quindi la cattura senza avere avuto il tempo di riprodursi.
Si è trattato certo di una concomitanza di fattori, umani e ambientali, che rende oggi molto difficile tornare indietro. Solo la riproduzione artificiale può fare qualcosa, anche se non sarà sufficiente, se non sarà unita a un piano che eviti la sovrapesca.

CAVEDANO LAGO DI GARDA

Lungo 20-40 cm. il cavedano è un pesce dotato di un corpo robusto e affusolato. La pelle è di colore grigio sul dorso, argenteo sui fianchi e biancastro sul ventre, gli esemplari adulti hanno un colore bronzeo. Le scaglie appaiono abbastanza larghe, soprattutto sulla linea laterale. Presenta una pinna dorsale di piccole dimensioni, una pinna anale, due ventrali e due pettorali. In lunghezza tocca anche 65 cm. mentre il peso si aggira sui 3 kg, in genere gli esemplari di lago sono più grandi di quelli di fiume.

CHEPPIA O ALOSA LAGO DI GARDA

La cheppia è un pesce che, assieme ad altre specie della sua famiglia, rientra nella categoria del pesce azzurro.La famiglia è quella dei clupeidi, il cui pesce rappresentativo è l’aringa che, nonostante sia una specie comunemente conosciuta, non vive in Mediterraneo. I clupeidi sono pesci pelagici che si nutrono di plancton e formano banchi molto numerosi; possiedono una caratteristica colorazione argentata, con il dorso verde azzurro. Oltre a costituire una risorsa economica ed alimentare per l’uomo, rappresentano un anello fondamentale della catena alimentare marina, sono infatti il nutrimento primario per molti pesci predatori come tonni e squali e per alcuni mammiferi marini ed uccelli. La cheppia assomiglia molto alla sardina (Sardina pilchardus), si distingue per la forma delle squame e per la presenza di macchie nere sulla parte anteriore dei fianchi più o meno numerose da 1 a 8; la disposizione delle squame sul ventre forma una sorta di seghettatura.Il maschio può raggiungere i 40 cm di lunghezza, la femmina 60 cm.

COREGONE LAVARELLO LAGO DI GARDA

Il lavarello, o coregone, è un pesce d’acqua dolce molto diffuso nei nostri laghi e dalle carni morbide e delicate molto digeribili e di veloce cottura. Le ricette che utilizzano il lavarello sono solitamente arricchite da erbe e spezie trattandosi di un pesce dal gusto poco marcato. Il coregone lavarello è in media lungo 50 centimetri, ha un corpo fusiforme e allungato ed il capo è piccolo e appuntito, L’occhio è abbastanza grande con la pupilla di una forma caratteristica, che termina con un angolo, da cui prende il nome, infatti, Coregonus significa “pupilla ad angolo”.

GAMBERO LAGO DI GARDA

La taglia massima è 13 cm di lunghezza e 90 g di peso. Gambero dall’aspetto piuttosto robusto, con colorazione variabile, in funzione anche del biotopo e delle condizioni ambientali, generalmente marrone uniforme, bronzeo o grigio-verde; in alcune popolazioni si rinvengono individui completamente neri e raramente gialli o arancio. La parte ventrale e gli arti sono biancastri. I maschi si distinguono dalle femmine per le prime due appendici dell’addome (dette pleopodi) modificate in organi sessuali che, all’atto dell’accoppiamento, si uniscono a formare un unico organo copulatore. Nella femmina le appendici dell’addome sono invece tutte uguali. Generalmente inoltre i maschi sono più grandi delle femmine e, a parità di dimensioni corporee, hanno le chele più sviluppate e l’addome più stretto. L’aspetto morfologico è simile ad Astacus astacus e se ne distingue per la presenza di una sola coppia di denti post-orbitali, anziché 2, e per la colorazione biancastra del lato ventrale degli arti.

GAMBERETTO LAGO DI GARDA

Ha un aspetto quasi trasparente, vive tra i canneti e si nutre di alghe e organismi animali morti. Il lago di Caldaro sembra essere un habitat adatto per il crostaceo che ama le acque con temperature miti. Il gamberetto d’acqua dolce europeo (Palaemonetes Antennarius), grande fino a 5 centimetri, che può essere trovato in diverse acque della penisola. Finora il luogo più a nord in cui era stata rilevata la presenza del gamberetto è appunto il lago di Garda.

GHIOZZO PADANO LAGO DI GARDA

Pinne semitrasparenti di colore bruno giallastro, con punti e macchie spesso organizzate a formare bande trasversali. Prima pinna dorsale a bordo superiore chiaro seguito da una larga banda orizzontale grigia. Dimorfismo sessuale – Poco evidente. Durante il periodo di frega, i maschi assumono colorazione più scura.

LASCA LAGO DI GARDA

Il corpo è leggermente compresso, affusolato, agile e slanciato. La sua testa è molto stretta ed allungata, situata inferiormente e molto arcuata, estesa a tutta la larghezza del muso, il labbro superiore è prominente. Le pinne ventrali sono inserite a livello della base della pinna dorsale.

LUCCIO LAGO DI GARDA

Può raggiungere 1,30 m di lunghezza e superare i 20 kg di peso (sono stati catturati esemplari di quasi 30 kg). La crescita e le dimensioni finali sono piuttosto variabili in relazione all’alimentazione e alla temperatura dell’acqua. In genere raggiunge i 20 cm durante il primo anno di vita e il metro in età adulta. Gli esemplari di maggiori dimensioni sono generalmente femmine. Questo tipo di pesce ha la caratteristica di avere oltre che ai denti del suo esoscheletro altri piccoli ed affilati dentini sulla lingua. Oltre che dalla bocca di grosse dimensioni, fornita di file di denti uncinati, il luccio è caratterizzato da una testa piuttosto grande rispetto al corpo, di forma allungata e schiacciata. Il colore può variare a seconda delle condizioni ma in genere ha il ventre bianco giallastro, dorso verde-bruno maculato scuro. La forma corporale è influenzata dalla corrente delle acque in cui vive: nelle zone con scarsa corrente assume una fisionomia allungata, nelle acque ferme presenta un corpo più tozzo.

LUCCIOPERCA LAGO DI GARDA

Il lucioperca (Sander lucioperca) è un pesce di taglia medio grande con corpo allungato coperto da squame presenti anche sull’opercolo. La testa è grande, appuntita e leggermente appiattita. La livrea del lucioperca, come per molte specie, cambia a seconda dell’ambiente in cui vive.

PERSICO SOLE LAGO DI GARDA

Corpo di forma ovale, alto, fortemente compresso ai lati. Muso breve, di lunghezza poco superiore al diametro oculare. Bocca in posizione terminale, piccola, rivolta verso l’alto. Occhio relativamente grande. Denti piccoli, presenti su mascelle, vomere e palatini. Mascellare non esteso posteriormente oltre il bordo anteriore dell’orbita. Preopercolo a bordo posteriore minutamente dentellato. Opercolo allungato posteriormente a forma di lobo. Linea laterale completa, ad andamento simile a quello del profilo dorsale. Squame ctenoidi non molto grandi. Pinna dorsale di altezza quasi uniforme, con inserzione all’altezza del lobo opercolare e terminante alla base del peduncolo caudale. Pinna caudale biloba debolmente incisa. Dorso e parte superiore dei fianchi di colore variabile da marrone a verde dorato o verde oliva. Parte inferiore dei fianchi progressivamente più chiara procedendo verso il basso. Ventre di tinta variabile da giallastro ad arancio o bianco rosato. Sui fianchi si osservano varie macchie o striature verde oliva, arancio, rosso, blu o verde smeraldo. La zona inferiore dei fianchi è ornata da linee ondulate blu verdastre. Sulla testa sono presenti strisce azzurre o celesti e sul lobo opercolare si nota una grande macchia nera, bordata di chiaro, con macchia rossa nella zona apicale. Dorso e fianchi sono coperti di macchie scure e iridescenti. L’occhio ha iride rossa o nerastra. Pinne translucide. Spine dorsali con bordo nero. Fatta eccezione per le pinne pettorali, le membrane sono maculate di marrone o nero. In aggiunta la seconda dorsale e le membrane della pinna caudale possono mostrare macchie arancioni o verde oliva. Pinna ventrali con bordo bianco. Margine posteriore della seconda dorsale, pinne anale e caudale, di colore variabile da blu verde a giallo. Peritoneo argenteo.

PERSICO TROTA LAGO DI GARDA

Pesce d’acqua dolce dal corpo di forma ovale, piuttosto robusto e poco compresso lateralmente. Dotato di bocca molto grande, presenta la mascella inferiore leggermente sporgente. Generalmente è di un verdastro piuttosto scuro sul dorso che schiarisce sui fianchi e vira sul biancastro o il giallo sul ventre. Tutto il corpo è cosparso di macchiette scure di dimensioni molto variabili.

PERSICO REALE LAGO DI GARDA

Il persico reale è un pesce di taglia media con corpo lateralmente compresso e con squame profondamente inserite nel derma. La sua testa è grande, in relazione alla bocca molto ampia, situata in posizione terminale. Gli occhi, in proporzione, sono molto grandi con la pupilla bordata di giallo.

SCARDOLA LAGO DI GARDA

Molto diffusa nelle nostre acque dolci la scardola ha corpo tozzo compresso lateralmente, con altezza pari a circa un terzo della lunghezza totale. La testa è piuttosto piccola e la bocca dl modesta grandezza e obliqua, si presenta poco adatta per ghermire prede grosse. Gli occhi sono grandi e dl colore rosso caratteristica da cui deriva il nome scientifico. La pinna dorsale situata fra le pinne ventrali o l’anale e sorretta da 9-10 raggi. mentre la pinna caudale dl medie dimensioni è caratterizzata da un’incisione molto marcata che la separa in due lobi. La scardola ha il dorso di colore variabile grigio-olivastro bruno-olivastro con riflessi verdognoli I fianchi hanno riflessi giallastri argentati e i ventre appare bianco La pinna anale, la caudale e le ventrali sono di colore decisamente rosso, mentre le pettorali e la dorsale si presentano bruno-rossastre.

SCAZZONE LAGO DI GARDA

Corpo robusto, a sezione subcircolare nella zona anteriore, progressivamente compresso in senso laterale procedendo verso la coda. Negli adulti normalmente si osserva una marcata gibbosità tra la nuca e l’origine della prima pinna dorsale. Testa grande, in vista superiore si presenta larga e arrotondata. Occhi relativamente piccoli, ravvicinati, di poco sporgenti sopra il profilo superiore del capo. Bocca in posizione subterminale. Apertura orale ampia con labbra carnose. Denti piccoli, uniseriati, disposti su entrambe le mascelle. Margine del preopercolo armato da una spina corta, robusta e ottusa. Pelle quasi totalmente nuda, in rari casi si osservano poche piccole squame in corrispondenza della linea laterale. Spine dermiche assenti, solo in alcuni casi sono presenti dei piccoli granuli sotto le pinne pettorali. Linea laterale completa. All’altezza del decimo raggio della pinna dorsale la distanza tra dorso e linea laterale è pari a circa 1.0 – 1.4 volte la sua distanza dalla base della pinna anale. Prima pinna dorsale alta, estesa fino alla base della seconda pinna dorsale o leggermente fusa con essa. Ultimo raggio della pinna anale connesso al corpo da una membrana per circa metà della sua lunghezza. Origine della pinna anale contrapposta a quella della seconda dorsale. Pinna caudale con margine posteriore convesso. Pinne pettorali molto sviluppate. Colore di fondo della livrea variabile da bruno rossastro o bruno scuro a bruno verdastro, progressivamente più chiaro procedendo dal dorso in direzione del ventre. Su dorso e fianchi sono presenti marezzature chiare e scure nettamente contrastanti, spesso fuse tra loro in un disegno marmoreggiato. L’intensità della maculatura decresce ventralmente. Il ventre e le parti inferiori sono di colore giallo biancastro uniforme. Pinne con membrane semitrasparenti di colore bruno giallastro chiaro. Sopra i raggi delle pinne impari e delle pettorali sono presenti macchie scure allineate a formare bande trasversali. Pinne ventrali translucide e prive di striature.

SPINARELLO LAGO DI GARDA

Corpo robusto, a sezione subcircolare nella zona anteriore, progressivamente compresso in senso laterale procedendo verso la coda. Negli adulti normalmente si osserva una marcata gibbosità tra la nuca e l’origine della prima pinna dorsale. Testa grande, in vista superiore si presenta larga e arrotondata. Occhi relativamente piccoli, ravvicinati, di poco sporgenti sopra il profilo superiore del capo. Bocca in posizione subterminale. Apertura orale ampia con labbra carnose. Denti piccoli, uniseriati, disposti su entrambe le mascelle. Margine del preopercolo armato da una spina corta, robusta e ottusa. Pelle quasi totalmente nuda, in rari casi si osservano poche piccole squame in corrispondenza della linea laterale. Spine dermiche assenti, solo in alcuni casi sono presenti dei piccoli granuli sotto le pinne pettorali. Linea laterale completa. All’altezza del decimo raggio della pinna dorsale la distanza tra dorso e linea laterale è pari a circa 1.0 – 1.4 volte la sua distanza dalla base della pinna anale. Prima pinna dorsale alta, estesa fino alla base della seconda pinna dorsale o leggermente fusa con essa. Ultimo raggio della pinna anale connesso al corpo da una membrana per circa metà della sua lunghezza. Origine della pinna anale contrapposta a quella della seconda dorsale. Pinna caudale con margine posteriore convesso. Pinne pettorali molto sviluppate. Colore di fondo della livrea variabile da bruno rossastro o bruno scuro a bruno verdastro, progressivamente più chiaro procedendo dal dorso in direzione del ventre. Su dorso e fianchi sono presenti marezzature chiare e scure nettamente contrastanti, spesso fuse tra loro in un disegno armonioso. L’intensità della maculatura decresce ventralmente. Il ventre e le parti inferiori sono di colore giallo biancastro uniforme. Pinne con membrane semitrasparenti di colore bruno giallastro chiaro. Sopra i raggi delle pinne impari e delle pettorali sono presenti macchie scure allineate a formare bande trasversali. Pinne ventrali lucide e prive di striature.

STORIONE LAGO DI GARDA

Lo storione si differenzia nettamente dagli altri pesci d acqua dolce per la forma grandi fiumi molto slanciata del corpo privo dl scaglie e ricoperto da scudi ossei disposti sul dorso sul fianchi e sul ventre La testa è alquanto allungata. stretta e triangolare e presenta sul Iato inferiore quattro brevi barbigli. La bocca piccola priva dl denti protrattile e adatta a succhiare si trova sotto il muso Le pinne ventrali, quella dorsale e l’anale sono In posizione molto arretrata, in vicinanza della pinna caudale che ha il lobo superiore più sviluppato e allungato rispetto a quello inferiore. Le pinne pettorali hanno il primo raggio spiniforme. La livrea dello storione comu­ne è grigio-bruno-verdastro sul dorso più chiara verso i fianchi: Il ventre è grigio perla con riflessi giallognoli. Le pinne hanno colorazione grigio-verdastra e gli scudi sono biancastri.

TINCA LAGO DI GARDA

Corpo ovale, tozzo e spesso, a sezione trasversale ovale poco compressa lateralmente. Squame cicloidi piccole, saldamente inserite nel derma e protette da abbondante muco. Bocca protrattile, con labbra spesse e carnose. Presenza di paio di barbigli mascellari. Occhio relativamente piccolo. Denti faringei mono seriati. Pinna dorsale relativamente alta, altre pinne normalmente sviluppate con apici arrotondati. Livrea variabile a seconda dell’habitat e delle condizioni fisiologiche dell’esemplare. Dorso generalmente bruno nerastro, bruno verdastro o verdastro. Fianchi dello stesso colore di fondo del dorso, con riflessi dorati e gradatamente più chiari in senso dorso-ventrale. Ventre giallo o bianco giallastro, con possibili riflessi rosati, arancio o rossastri. Pinne sono bruno nerastre, bruno verdastre, brune o, più raramente, brune con riflessi rosei o arancio. Gli avannotti e gli immaturi, fino alla lunghezza di alcuni centimetri, presentano una tipica macchia nera alla base del peduncolo caudale. Esistono varietà ornamentali di colore giallo, rosso o arancio, spesso anche con macchie nere, ottenute per selezione dagli allevatori.

TRIOTTO LAGO DI GARDA

Corpo allungato leggermente compresso in senso laterale. Profilo dorsale più o meno arcuato. I soggetti di acque lente o ferme hanno corpo di altezza massima maggiore. Testa relativamente piccola, muso arrotondato e bocca terminale. Linea laterale situata sotto la linea mediana del corpo, incurvata verso l’alto nella parte anteriore. Peduncolo caudale relativamente sottile. Pinna caudale biloba e nettamente incisa. Livrea del dorso più o meno scura, variabile da verde oliva a bruno verdastro. Fianchi dello stesso colore di fondo del dorso, con riflessi argentei e gradatamente più chiari in senso dorso-ventrale. Striscia scura laterale molto marcata, estesa dall’occhio alla fine del peduncolo caudale. Iride di colore rossastro, con bordi dorarti e radi piccoli melanofori scuri. Pinne ialine, con sfumature grigie o verdastre. Pinne dorsale e caudale più scure e spesse delle altre. Le pinne pari e la pinna anale possono assumere sfumature arancio, giallastre o di colore rosso, tinte che divengono più marcate durante la stagione della riproduzione. Rispetto alla specie congenere R. rubilio, la membrana del peritoneo si presenta di colore grigio chiaro con riflessi argentei, spesso vi si possono osservare anche minuscoli punti scuri.

TROTA FARIO LAGO DI GARDA

La Trota Fario ha corpo fusiforme, slanciato ed agile. La testa è forte e piuttosto tozza e si estende per circa 1/5 della lunghezza totale del corpo. La bocca è larga e provvista di numerosi ma piccoli denti. Presenta un numero di squame, lungo la linea laterale, tra 110 a 125. La colorazione della Trota Fario varia di molto a seconda dell’ambiente in cui vive: dorso verde scuro nei torrenti di montagna che diviene quasi grigio verso la foce degli stessi; nei fiumi è generalmente grigio pallido con riflessi giallognoli, ma può essere anche di color bruno violaceo sul dorso e argenteo sul ventre. La parte superiore del corpo ed i fianchi presentano numerose macchie nere. Sui fianchi la trota è punteggiata da piccole macchie rosse e nere circondate da un piccolo alone che può essere giallo o biancastro, ma vi sono esemplari che portano intorno alla macchia aloni blu o rosa. La taglia, come per il colore, è strettamente legata all’ambiente, nei piccoli torrenti o nei laghi molto alti di rado supera i 25 cm, ma nei fiumi di montagna e in quelli del piano può toccare i 70-90 cm, con pesi oscillanti dai 400 grammi fino a 6-7 chilogrammi.

TROTA LACUSTRE LAGO DI GARDA

Appartenente alla famiglia dei salmonidi, arriva in media ai 40-50 cm di lunghezza, anche se non mancano casi di un metro di lunghezza per 15 kg di peso. Il corpo è slanciato anche se più tozzo rispetto alla fario, la testa è grande e robusta, mentre la bocca è ampia e munita di forti denti. La colorazione è tipicamente pelagica, blu-verde sul dorso, argentea sui fianchi e sul ventre, le cui scaglie ne riflettono al meglio lo splendore, inoltre sono presenti delle piccolissime macchie scure sui fianchi, a volte a forma di x.

VAIRONE LAGO DI GARDA

Piccolo e grazioso il vairone del Garda presenta corpo affusolato e compresso. La testa e piuttosto breve e dl forma tondeggiante e termina con una bocca piccola tagliata obliquamente Il diametro dell’occhio appare quasi sempre uguale alla lunghezza del muso. Rispetto al corpo, le pinne sono grandi.